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Alimentazione, Fabbisogno energetico, Nutrienti

Animali anziani: differenze nei fabbisogni tra cani e gatti.


mercoledì 10 aprile 2024


Animali anziani: differenze nei fabbisogni tra cani e gatti

Gli animali anziani rappresentano circa un terzo dell'intera popolazione degli animali domestici, tuttavia, definire quando un animale è anziano non è sempre così semplice.
Le linee guida dell'AAHA per le diverse fasi di vita dei gatti definiscono i gatti compresi tra gli 11 e i 14 anni come anziani mentre quelli di età superiore ai 15 anni come geriatrici.
Per la specie canina invece non esiste un'età specifica in cui un animale può definirsi anziano poiché l'aspettativa di vita dei cani varia ampiamente a seconda della razza e delle dimensioni corporee, e anche i cambiamenti legati all'invecchiamento sono variabili


Proprio per questa ragione, invece che caratterizzare la fase di vita anziana in base a fasce di età specifiche, le linee guida AAHA del 2019 sulle diverse fasi di vita del cane definiscono la fase di vita "senior" come l'ultimo 25% della durata di vita stimata per uno specifico animale.

Tuttavia, essendo ogni animale a sé stante, è sempre bene durante la visita clinica cercare di capire se il paziente inizia a presentare alcuni cambiamenti legati ad un processo di invecchiamento.

Quest'ultimo è, in generale, caratterizzato da una minor capacità di adattarsi a fattori di stress esterni o interni, da una riduzione dell'attività fisica, da un progressivo declino della funzione cognitiva e sensoriale, spesso associata ad un'alterazione del normale comportamento. Dal punto di vista fisiologico, queste alterazioni, corrispondono ad un progressivo declino delle funzionalità degli organi e ad una riduzione dell'efficienza del sistema immunitario, probabilmente associati ad una maggior esposizione dell'organismo all'azione dei ROS (reactive oxygen species) con conseguente stress ossidativo.

Inoltre, quando si effettua una visita ad un animale che potrebbe essere definito anziano, diventa ancor più fondamentale effettuare una valutazione nutrizionale approfondita e uno screening per individuare precocemente possibili problemi di salute così da poter consigliare la miglior alimentazione per prevenire o rallentare possibili patologie legate all'età.

La valutazione nutrizionale dovrebbe sempre comprendere la misurazione del peso, la valutazione del BCS e del MCS nonché un'anamnesi approfondita sull'attuale alimentazione, ricordandosi che gli alimenti senior non sono tutti uguali e non tutti vanno bene per tutti i pazienti e che vanno sempre inclusi nello screening anche premietti e snack che l'animale assume.

Ma quali sono le alterazioni metaboliche tipiche degli animali anziani in salute e quali sono le esigenze nutrizionali specifiche?

Ma soprattutto esse sono uguali nella specie felina e canina?

La risposta è no, in base agli studi attuali, cani e gatti anziani presentano esigenze nutrizionali differenti.

Qui di seguito riportiamo una tabella con i principali nutrienti e le conoscenze attuali riguardo ai loro fabbisogni in cani e gatti anziani SANI.

Ovviamente, qualora il soggetto presentasse delle patologie, l'alimentazione e i fabbisogni nutrizionali potrebbero completamente differire dalle indicazioni generiche apportate di seguito.

NUTRIENTE
GATTO
CANE

ENERGIA
I gatti hanno una diminuzione del loro fabbisogno energetico (MER) durante la mezza età mentre sopra i 12 anni d'età il MER generalmente aumenta, probabilmente a causa di una ridotta capacità di digerire i grassi, e la perdita di peso e massa muscolare sono molto comuni.
Nel cane gli studi non hanno evidenziato differenze nella capacità di digerire tra i cani adulti e anziani e alcuni studi evidenziano come il MER negli animali anziani diminuisca di circa il 25%. Questa percentuale può ulteriormente aumentare con l'età. Tuttavia, alcuni cani anziani, soprattutto se affetti da patologia, possono essere sottopeso e in questi soggetti il MER risulta aumentato.

ACQUA
I gatti anziani presentano un maggior rischio di disidratazione a seguito di una diminuzione del senso della sete e a degli aumenti subclinici di perdite di acqua con le urine. Per questa ragione è bene garantire un facile accesso all'acqua e monitorarne con attenzione l'assunzione. Inoltre, è bene considerare la possibilità di utilizzare un'integrazione di acqua arricchita con sostanze nutritive per migliorare l'idratazione.
Anche i cani anziani, come i gatti, presentano un maggior rischio di disidratazione e di minor intake di acqua, a volte semplicemente legato alla difficoltà di movimento per arrivare alla ciotola. È sempre bene monitorare l'apporto idrico e, qualora esso non fosse adeguato, valutare il passaggio ad un'alimentazione umida o l'aggiunta di acqua al cibo secco.

PROTEINE
Il fabbisogno proteico dei gatti anziani risulta aumentato a causa del maggior turnover proteico e della ridotta sintesi proteica tipici dell'età avanzata. Inoltre, gli studi hanno messo in evidenza che circa il 20% dei gatti geriatrici presenta una ridotta digestione delle proteine. Alcuni autori suggeriscono che i gatti anziani possano necessitare del 50% di proteine in più rispetto ai gatti adulti.
Anche i cani anziani presentano un maggior turnover proteico e una minor capacità di sintesi, tuttavia, gli studi non evidenziano una ridotta capacità digestiva delle proteine nei cani anziani. Di conseguenza i cani anziani potrebbero presentare comunque un fabbisogno proteico aumentato.
Ps: avendo i cani anziani un MER diminuito è fondamentale che la dieta di un cane anziano presenti un rapporto proteine/calorie aumentato.

GRASSI
Si stima che il 35% dei gatti anziani abbia una ridotta capacità di digerire i grassi. Proprio per questa ragione i gatti anziani potrebbero beneficiare di una dieta ad elevata densità energetica con elevata digeribilità.
I cani non subiscono cambiamenti nella digestione dei grassi con l'invecchiamento e la quantità di grassi nella dieta dovrebbe essere adattata in base al BCS e al MER del soggetto.

OMEGA 3 (EPA E DHA)
Non ci sono studi riguardo dei fabbisogni specifici di questi acidi grassi in gatti anziani, tuttavia, il loro utilizzo dovrebbe essere sempre valutato visti gli effetti benefici dimostrati in corso di numerose patologie tipiche dei gatti anziani come la CKD.
Anche nei cani non esistono studi specifici riguardo a fabbisogni particolari di questi acidi grassi in soggetti anziani, tuttavia il loro utilizzo dovrebbe essere sempre valutato visti gli effetti benefici dimostrati in corso di numerose patologie tipiche dei cani anziani come l'osteoartrosi o le patologie cardiache.

TRIGLICERIDI A MEDIA CATENA
Non esistono studi specifici sul loro utilizzo nei gatti anziani.
I trigliceridi a media catena si sono dimostrati utili in cani anziani affetti da disfunzioni cognitive e/o alterazioni del comportamento. Considerato che si ritiene che una percentuale di cani anziani compresa tra il 20% e il 68% presenti queste alterazioni, sarebbe opportuno valutarne l'inserimento nella dieta dei cani anziani.



A prescindere dalle linee guida nutrizionali generiche per gli animali anziani, è bene ricordarsi che lo stato di salute e quello nutrizionale non sono statici, soprattutto negli animali domestici anziani, ma sono processi dinamici meritevoli di continua rivalutazione per effettuare le dovute modificazioni del trattamento dietetico in base alle modifiche dell'organismo e dello stato di salute del paziente

BIBLIOGRAFIA:
- Julie A. Churchill, DVM, PhDa, Laura Eirmann, DVMb, Senior Pet Nutrition and Management. Vet Clin Small Anim 51 (2021) 635–651.
- Valarie V Tynes, Gary M Landsberg. Nutritional Management of Behavior and Brain Disorders in Dogs and Cats. Vet Clin North Am Small Anim Pract. 2021 May;51(3):711-727. doi: 10.1016/j.cvsm.2021.01.011.


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